"Residenza/resilienza racconta, partendo da una selezione di fotografie di stanze in cui ho vissuto, il disagio dovuto ai traslochi. In una visione notturna i volumi delle cose vengono evidenziati: il tentativo è di bloccare dei punti di riferimento come promemoria dello spazio abitato. Attraverso questa segnaletica luminosa tento di alleggerire il disorientamento, rendendo nell’immediato riconoscibile l’effimero luogo buio, a metà tra psichedelia e onirismo".
"Residency/resiliency wants to tell the discomfort due to relocation, by using a selection of photos of rooms in which I have lived. In a view at night the volume of things is highlighted: the attempt is to block the points of reference as a memorandum of the living place. Through this bright signage I try to lighten the disorientation, by making recognizable with immediate effect the evanescent dark place, halfway from psychedelia and dreamlike".