L’essenza dei luoghi e delle culture attraverso fusioni di memorie collettive è il soggetto di questa ricerca artistica. Il tentativo è provare ad aprire un varco, fisico e metaforico, all’interno della struttura architettonica trasformando i locali e i negozi sfitti della zona. Un’espansione orizzontale, un attraversamento percorribile, che prende forma sgomberando lo spazio da una bruttura stratificata. Con tale operazione la superficie cede il posto al tragitto e una linea invisibile attraversa l’ambiente in cui si svolge la nostra esistenza quotidiana in un gesto di apertura. Questa linea-tragitto rende conto di un cammino in una mutazione dell’esercizio commerciale da privato a pubblico grazie alla sua particolare conformazione. Movimentare un luogo di realtà vissuta, attualmente in disuso, incoraggia la contaminazione e la molteplicità conferendogli un carattere transitorio e condiviso.
Un’azione che vuole essere il punto di partenza, la scintilla iniziale di un percorso di riappropriazione del quartiere.
The essence of places and cultures through mergers of collective memories is the object of this artistic research. It's an attempt at trying to open a passage, both physical and metaphorical, within the architectural structure, by transforming the spaces and the empty shops of the area. A horizontal expansion, a crossing, shaped by clearing the milieu of its stratified ugliness. The surface thus gives way to a journey and an invisible line marks, in an opening gesture, the environment in which our daily existence takes place.
This line illustrates a process by which the shop mutates from private to public thanks to its particular conformation. Enlivening a place of endured reality, a place currently in disuse, encourages contamination and multiplicity, and endows it with a transitory, shared character. An action that sets out to be a starting point, a spark that enkindles a process of re-appropriation of the neighborhood.
photo: Alice Cerigioni, Alessandro Magi Galluzzi